Le valanghe nelle Alpi occidentali
italiane contribuiscono a eliminare le aree boschive dense e a
creare habitat più aperti e eterogenei che attraggono una
maggiore diversità di specie di uccelli. Lo afferma uno studio
intitolato "Avalanches create unique habitats for birds in the
European Alps", pubblicato oggi, 14 febbraio, sul Journal of
Ornithology. Gli autori, guidati da Riccardo Alba, dottorando
del Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi
dell'Università di Torino, hanno esaminato 240 siti nelle Alpi
occidentali italiane (120 tracciati di valanga e 120 siti vicini
usati come controllo) durante il periodo di riproduzione degli
uccelli nella primavera del 2021. In questo lasso di tempo, nei
siti interessati dalle valanghe, è stata riscontrata una
percentuale significativamente più elevata di specie di uccelli
rispetto ai siti di controllo vicini.
Nello specifico, i tracciati delle valanghe presentavano
percentuali più elevate di uccelli che nidificano in habitat
aperti e di specie migratrici, come lo stiaccino o il
prispolone, che sono tra le categorie di uccelli più minacciate.
Nei siti di controllo è stata osservata inoltre una percentuale
maggiore di specie che nidificano in habitat forestali, come la
cincia alpestre, il tordo bottaccio e il picchio rosso maggiore.
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