Rendere l'intelligenza artificiale
più comprensibile e accessibile "perchè - spiegano i fondatori
del Torino Digital Days Federica Toso ed Emanuele Romagnoli - da
queste scoperte non si tornerà più indietro. L'importante è non
averne paura, capire che dietro c'é sempre l'uomo. E' in corso
una trasformazione sociale almeno pari a quella attivata
dall'arrivo dei social". E' questo il senso della quarta
edizione del festival dedicato alla rivoluzione digitale che si
terrà a Torino dal 9 al 14 maggio in varie zone della città con
il contributo di Regione Piemonte, Camera di Commercio di Torino
e Punto Impresa Digitale. Una kermesse passata dai 50 eventi
della prima edizione del 2018 ai 120 di quella attuale per la
quale sono attesi oltre 5.000 partecipanti da tutta Europa.
Al centro è il tema delle intelligenze sostenibili. "Un
binomio imprescindibile - spiega Romagnoli - in quanto la
sostenibilità è la vera rivoluzione del futuro e del modo di
fare business, non più orientata al profitto ma al Pianeta e
quindi a noi stessi". Molti degli eventi del festival sono
occasione per imparare a digitalizzare il proprio lavoro, a
rendere più 'visibile' online la propria attività, a creare
nuovi business, nuove forme di arte, musica e intrattenimento.
Per rappresentare al meglio l'obiettivo del festival, a
inaugurare oggi gli eventi, è stata scelta la mostra 'Conscious
Connection, di Xaarchive, a cura di Artsted, negli spazi di In6
Lab a Torino. Una mostra di oggetti creati grazie ad algoritmi e
3D che contengono al loro interno funghi e altre piante in
crescita veloce. "Un modo per fare incontrare la fisicità delle
cose e l'arte digitale", spiegano gli organizzatori.
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