"Erano anni che accarezzavo l'idea
di cimentarmi con Alice nel paese delle meraviglie. E' uno dei
libri più illustrati al mondo e bisognava fare i conti con dei
titani. C'è il cartone di Disney e ci sono i film di Tim Burton,
altrettanto iconici. Sono partito da lì e ho cercato di
distaccarmene e di creare un mondo mio, con il mio universo
poetico le mie esperienze, la mia cultura, i film con cui sono
cresciuto e i miei sogni". L'illustratore Paolo Barbieri è al
Salone del Libro di Torino con una nuova, originale versione
dell'opera di Carroll 'Alice in Wonderland' per Lo Scarabeo,
casa editrice che vanta i più celebri protagonisti del fumetto
popolare e d'autore nei suoi suggestivi volumi ed è nota anche
per i Tarocchi. Quando ha deciso di illustrare Alice Barbieri
non sapeva ancora che sarebbe stato il tema del Salone. "Mi era
già successo con Le favole degli dei tanti anni fa, subito dopo
è uscito il film. Alcuni la chiamano energia, altri intuizione",
spiega l'illustratore.
Barbieri racconta il percorso seguito. "Ho studiato i
personaggi e ho cercato di dare loro una identità precisa.
nella realizzazione ho cercato di giocare sulla creazione di
vestiti, forme, fisionomie che non fossero il solito dejavu dei
film, del cartone, delle illustrazioni già viste. Ho scelto una
visione più moderna per gli abiti, ma con un richiamo all'epoca
in cui Carroll ha scritto il libro. Il taglio di capelli è
moderno, Alice indossa i jeans, ma gli sbuffi alle spalle e i
polsini si richiamano a vestiti del 1700 e del 1800". Barbieri
sottolinea "la modernità" di Alice. "Tantissime donne si
immedesimano in Alice perché non è una donna sottomessa, ma
agisce sullo stesso piano di tutti i personaggi, animali,
persone, regine folli. E poi Carroll metteva poche descrizioni e
questa è una manna per un illustratore, potresti fare Alice con
i capelli alla Maggie Simpson", conclude Barbieri.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA