"Se ne va un grandissimo amico. Un
affabulatore eccezionale, una persona splendida dotata di grande
senso dell'umorismo". Dino Aloi, vignettista e storico della
satira, conosceva Staino dal 1983 e con lui aveva un forte
legame.
"Era molto preciso nelle sue vignette, riusciva a far
sorridere anche raccontando aneddoti, le sue esperienze. Gli
abbiamo attribuito nel 2002 il premio Giorgio Cavallo. Fu una
grande festa: ci intrattenne con i suoi ricordi, anche quelli su
Cavallo che conosceva bene" ricorda Aloi che, con Claudio
Mellana, organizzò in quell'occasione una grande mostra dedicata
a Staino a Moncalieri (Torino).
"Ha quasi inventato un genere perché da comunista - osserva
Aloi - diventò l'anima critica del Pci: attraverso il suo
personaggio Bobo ha raccontato il teatrino della politica degli
ultimi quarant'anni. Ha fatto satira politica vista
dall'interno, un grande intellettuale della sinistra che amava e
però criticava, Non potevi non volergli bene. Era un geniale
battutista, bravissimo anche disegnatore. Ultimamente purtroppo
tutti sanno che aveva problemi di vista"
Staino aveva creato la copertina per Buduar, la rivista
satirica online che Aloi dirige con Alessandro Prevosto. Insieme
hanno tenuto conferenze sulla storia della satira. "A scoprirlo
- ricorda Aloi - fu nel 1979 Oreste del Buono che pubblicò le
sua vignette su Linus. Fu direttore dell'Unità e prima, nel
1986, l'inventore di Tango, il supplemento dell'Unità, poi
diventato Cuore sotto la direzione di Michele Serra. Ha ideato
supplementi come La domenica del cavaliere, molto divertente e
raffinato, Emme. Amava molto i giovani. La stessa ElleKappa
maturò proprio con lui".
"Mi mancherà tantissimo, oltre che un amico, era la persona
giusta a cui chiedere un consiglio", dice con tristezza Aloi.
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