Il Piemonte resta in 'zona
arancione' per gli incidenti sul lavoro, la fascia che raggruppa
le regioni con l'incidenza di mortalità sul lavoro tra le più
elevate a livello nazionale. A fine novembre 2023 le vittime
sono 73, più di 6 al mese e il rischio di infortunio mortale
(33,6 morti per milione di occupati) risulta ben superiore
rispetto alla media nazionale pari a 32,3. Verbano-Cusio-Ossola,
Biella, Asti e Alessandria si trovano in 'zona rossa'. Cuneo,
Torino e Vercelli in zona gialla, mentre in zona bianca con
rischi di mortalità ben al di sotto della media regionale e
nazionale troviamo Novara. Sono i dati dell'Osservatorio
sicurezza sul lavoro e ambiente Vega Engineering. Tra i dati più
preoccupanti quello che riguarda le denunce di infortunio fino a
14 anni, pari a 4.566, oltre l'11,5% del totale degli infortuni
dei lavoratori piemontesi.
"In Piemonte la situazione appare piuttosto critica.
Analizzando i dati pesati sulla popolazione lavorativa si scopre
che alcune province presentano un rischio di infortunio mortale
sul lavoro molto superiore alla media nazionale che le pone
addirittura in zona rossa" spiega il presidente
dell'Osservatorio Mauro Rossato.
Sono 15.503 le denunce di infortunio delle donne lavoratrici
(11.893 in occasione di lavoro) e 24.127 quelle degli uomini
(20.803 in occasione di lavoro). Le denunce dei lavoratori
stranieri sono 7.953 su 39.630 (oltre il 20%).
Riproduzione riservata © Copyright ANSA