C'erano 510 piante di cannabis e 18
chilogrammi di marijuana già impacchettati e pronti per essere
venduti, in un casolare anonimo nella campagna di Alba (Cuneo),
nelle Langhe. Una serra gestita con i criteri più aggiornati e
sorvegliata da due operai-guardiani.
A gestirla un sodalizio criminale italo-albanese attivo tra
Langhe e Roero, con propaggini nell'Astigiano. I carabinieri del
Nucleo Investigativo di Cuneo lo hanno smantellato al termine di
una complessa indagine, coordinata dalla Procura di Asti.
L'operazione condotta nelle prime ore di oggi da una sessantina
di militari, tra le province di Cuneo, Torino, Asti e Rimini, ha
portato all'esecuzione di 14 misure cautelari: otto gli ordini
di custodia in carcere (quattro già eseguiti, gli altri
destinatari devono ancora essere rintracciati), più tre arresti
domiciliari, un obbligo di dimora, un divieto di soggiorno in
provincia di Cuneo e un obbligo di firma. Ci sono anche altre
nove persone indagate, per un totale di 23. La perquisizione in
casa di una di loro, conclusa con l'arresto in flagranza, ha
portato al ritrovamento di altri 200 grammi di cocaina e 500 di
marijuana.
I destinatari dell'ordine di arresto sono tutti pregiudicati:
cinque albanesi e tre italiani. Tra questi ultimi c'è l'uomo che
faceva da tramite con il principale canale di approvvigionamento
della cocaina, proveniente dalla Calabria. A fianco di questo
canale però ce n'erano altri, che potevano essere attivati in
caso di bisogno. Nel complesso sono contestati 24 capi
d'imputazione che comprendono l'estorsione e il porto abusivo di
armi da fuoco. È stata rinvenuta anche una pistola che veniva
mostrata ai clienti con debiti ingenti, per minacciarli.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA