In Piemonte nove persone su dieci
sono insoddisfatte della chiusura degli sportelli bancari nel
proprio comune e ritengono utile parlare con un operatore
bancario. Per nove su dieci non sarebbe lo stesso se lo
sportello bancario chiudesse e fosse sostituito da un bancomat.
Per otto su dieci la prossimità bancaria influisce sulla
propensione all'investimento in prodotti finanziari. Queste
alcune delle indicazioni emerse dalla ricerca della Uilca - la
categoria della Uil che organizza i lavoratori del credito e
delle assicurazioni - durante la campagna itinerante Chiusura
filiali? No, grazie, che l'11 e il 12 ottobre ha fatto tappa in
Piemonte. Il rapporto ha raccolto nel Paese 2.870 interviste.
Dal 2018 al 2022 il numero di comuni serviti da banche è
diminuito del 17,9%, passando da 559 a 459, quello degli
sportelli del 18%, da 2.065 a 1.694. Al 2022 sono 571.164 le
persone che non hanno accesso allo sportello bancario, pari al
13,4% degli abitanti. Oltre la metà degli intervistati, il
56,1%, si reca generalmente nella propria filiale almeno una
volta al mese (il 32,3% una volta al mese e il 23,8% una volta a
settimana). Il 74,3% degli intervistati ha percepito la
mancanza/riduzione della filiale bancaria, di questi il 44,1%
molto e il 30,2% abbastanza.
Parlare con un operatore bancario per avere informazioni
sui servizi necessari è utile per il 95,8% degli intervistati
(per il 75,6% molto e per il 20,2% abbastanza. La banca
rappresenta "un luogo utile per avere supporto e assistenza per
risparmi, investimenti e prestiti" per 9 persone su 10 (87,1%).
Per 9 su 10 se si installasse un bancomat al posto della filiale
non sarebbe lo stesso (85,7%). Se chiudesse la propria filiale
bancaria il 67,8% degli intervistati si recherebbe in un ufficio
fisico: il 57,3% si recherebbe in un'altra filiale bancaria, il
10,5% in un ufficio postale. Secondo l'81% la prossimità della
filiale bancaria influisce sulla propensione all'investimento in
prodotti finanziari.
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