"Smat informa che l'acqua prodotta
e distribuita dalla società ai cittadini dell'Area Metropolitana
Torinese rispetta i rigorosi standard di sicurezza e qualità
prescritti dalla legislazione vigente, garantendo la salubrità
per i consumatori". E' quanto si legge in una nota diffusa dalla
società in merito alla presenza di Pfas (sostanze
perfluoroalchiliche e polifluoroalchiliche) nell'acqua
distribuita.
Smat ricorda che in base a una direttiva europea del 2020
sono stati fissati dei valori limite che entreranno in vigore
nel gennaio del 2026. Si tratta di 20 composti la cui
sommatoria non deve superare i 100 nanogrammi/litro ossia 0,1
microgrammi/litro (1 microgrammo equivale a 1 milionesimo di
grammo)".
La società comunque sottolinea che ha attivato campagne di
monitoraggio sin dal 2018. "Ad oggi - si legge nel comunicato -
i risultati evidenziano che tutti i campioni già rispettano il
valore di 0,1 microgrammi/l previsto dal decreto legislativo 18
del 2023 per 24 composti (4 in più rispetto a quelli previsti
dalla direttiva UE) ed anzi, nella stragrande maggioranza dei
Comuni monitorati, sono state riscontrate concentrazioni
inferiori al limite di quantificazione pari a 0,01
microgrammi/litro o la loro totale assenza".
Nella campagna Pfas del 2023 sono stati analizzati oltre
25mila parametri specifici al fine di rilevare l'eventuale
presenza di tali composti nelle acque potabili e Smat ha reso
disponibili gli esiti sul proprio sito web "inserendoli fra i
parametri di monitoraggio della qualità dell'acqua che vengono
aggiornanti semestralmente, suddivisi per Comune e in Torino per
Circoscrizione".
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