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A Novi Ligure un tavolo di crisi permanente sull'ex Ilva

A Novi Ligure un tavolo di crisi permanente sull'ex Ilva

Cirio, 'non accettiamo l'idea di una piccola Ilva'

TORINO, 09 febbraio 2024, 13:24

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Un tavolo di crisi permanente sulla crisi dell'ex Ilva insediato a Novi Ligure, luogo simbolico perché ospita il più grande dei tre stabilimenti del gruppo nella regione che è presente anche a Racconigi e, con una controllata, a Gattinara.
    E' questo l'esito della riunione che si è svolta a Novi Ligure alla quale hanno partecipato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, gli assessori al Lavoro Elena Chiorino e al Turismo, Vittoria Poggio, il presidente della provincia di Alessandria, Enrico Bussalino, i sindaci di Novi Ligure e Racconigi, i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, i sindacati di categoria Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm, e le Rsu.
    "Quella dell'Ilva è una crisi che non riguarda solo Taranto, ma è di portata nazionale e in Piemonte coinvolge 3 mila lavoratori, tra quelli diretti e quelli dell'indotto. Non accettiamo idea di una piccola Ilva, perché significherebbe accettare quella di una piccola Italia. Dobbiamo quindi tenere alta l'attenzione e lavorare insieme al governo per salvaguardare e rilanciare un settore strategico non solo per il nostro Paese, ma anche per la regione. Per questo abbiamo deciso di insediare qui a Novi un tavolo di crisi permanente che è già riconvocato per la prima settimana di marzo ed è pronto a riunirsi nel caso in cui ci siano sviluppi a livello nazionale" afferma Cirio. "Lavoriamo per dare garanzie di sicurezza ai lavoratori con gli ammortizzatori, purché siano finalizzati al tempo necessario a lavorare allo sviluppo e al rilancio di tutta Ilva" aggiunge Chiorino.
    Il sindaco di Novi Ligure Rocchino Muliere ha posto l'attenzione sui lavoratori dell'indotto. "Ilva a Novi conta 600 operai, ma sono molte di più le realtà coinvolte se contiamo manutentori, autotrasportatori, addetti alle mense e alle pulizie: anche per loro serve un piano di sostegno in attesa che l'Ilva possa tornare a produrre".
   

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