"Non si è mai costruita una strada, si trattava semplicemente di un battuto per accesso al cantiere dei mezzi pesanti (si movimentavano travi pesantissime e i mezzi erano dotati di gru molto importanti), che solo in questo modo avrebbero potuto lavorare in sicurezza senza rischio per gli operatori.
Il battuto di accesso al cantiere sarebbe poi stato rimosso a lavori ultimati".
Lo scrive Maria Grazia Malagoli Rossini,
legale rappresentante di Stilnovo srl, in un comunicato diffuso
dopo la pubblicazione della notizia data dall'ufficio stampa dei
carabinieri su un intervento del Nipaaf (Nucleo Investigativo di
polizia ambientale agroalimentare e forestale) di Alessandria.
Si parlava di "strada totalmente abusiva e interamente composta
da macerie di natura edile, nell'area attigua ad un cantiere
edilizio in Castelletto Monferrato per la ristrutturazione di un
capannone industriale".
In riferimento a quanto riportato da alcuni organi di
informazione inoltre Stilnovo precisa che "i rifiuti sono stati
immediatamente catalogati come non pericolosi dai carabinieri
della forestale", citando un verbale dello scorso 7 dicembre.
"Una successiva analisi chimica da noi commissionata - viene
spiegato - ha confermato i risultati delle analisi dei
carabinieri. È del tutto priva di fondamento, dunque, la notizia
secondo la quale i detriti sarebbero da analizzare e, illazione
ancor più grave, potrebbero contenere amianto". In merito
all'amianto "era presente nel tetto, è stato correttamente
smaltito, e già lo scorso dicembre i carabinieri avevano
acquisito tutte le analisi e confermato che era stato
correttamente e completamente smaltito".
Dunque, come rimarca Malagoli Rossini, "la sola irregolarità,
da attribuire a una leggerezza del cantiere, è stata quella di
mescolare alcuni inerti derivanti dalla rimozione di massetti di
sottofondo a materiale inerte correttamente acquistato, azione
della quale la proprietà non è stata nemmeno informata".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA