E' morto all'ospedale di Verduno
(Cuneo), Enrico Scavino, uno dei produttori di Barolo più noti
ed uno degli artefici di quella 'rivoluzione' che ha portato il
grande vino rosso piemontese alla piena affermazione e a essere
uno dei più apprezzati al mondo. La rivoluzione dei cosiddetti
'Barolo boys'. Aveva 82 anni ed era nipote del fondatore della
cantina di Castiglione Falletto (Cuneo) che ha poi preso il nome
del padre di Enrico, Paolo Scavino; conduceva l'azienda con le
figlie Enrica ed Elisa.
Enrico Scavino "ha iniziato a lavorare a tempo pieno in
cantina nel 1951, quando aveva 10 anni. - si legge sul sito
della 'Paolo Scavino' - Un giovane vignaiolo che ha ereditato la
passione e la devozione per la terra a cui appartiene.
Attraverso oltre 60 anni di esperienza il suo obiettivo è stato
quello di investire su importanti cru di Nebbiolo per mostrare
l'unicità di ogni terroir".
Un lavoro "ispirato dall'amore e dal rispetto che hanno per
il loro territorio e perseguono purezza di espressione,
complessità ed eleganza per i loro vini ottenuti dalle tre uve
locali Dolcetto, Barbera e Nebbiolo. Questi valori e questa
cultura sono stati portati avanti e non sono mai cambiati".
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