Nursind Piemonte ha promosso un
sondaggio sulle attuali condizioni di lavoro degli infermieri
piemontesi e ha risposto un campione di quasi 700 lavoratori in
tre giorni. I dati emersi, "confermano ciò che sul campo si
percepisce - riferisce il sindacato -: una categoria esausta e
insoddisfatta delle proprie condizioni di lavoro, che ritiene, a
ragione, di lavorare senza adeguata sicurezza per sé e per i
pazienti, che lavora di più di quanto dovrebbe e per di più
sotto organico, oltre al fatto di non vedersi riconosciuta
nessun tipo di valorizzazione, fatto che incide su chi questa
importante e fondamentale professione non vuole neanche più
intraprenderla o decide addirittura di abbandonarla. Infatti,
impressiona il dato di chi desidererebbe lasciare o cambiare".
Chiedendo quali siano le condizioni di lavoro dopo la
pandemia, il 68,7% indica che ci sia stato un peggioramento. Il
25,2% ritiene siano rimaste invariate e solo il 7,2% vede un
miglioramento. Alla domanda sulla soddisfazione della propria
condizione lavorativa il 65,8 % ha risposto di no e il 34,2%
ritiene invece di si.
Il 69.5 % afferma che gli attuali standard di sicurezza non sono
adeguati, mentre il 31.3% dice di sì.
Sul capitolo numero di personale, il 64,2% risponde che vi è
una carenza e solo il 12,2 % ritiene che il numero sia adeguato,
mentre il 24,4% ritiene sia sufficiente. Domandando se l'idea di
lasciare il lavoro o cambiarlo sia mai stata presa in
considerazione, il 39,3% ha risposto di sì, il 13,3% spesso e il
34,0% qualche volta.
Solo il 17% ha risposto di no.
"Lasciano a desiderare - conclude il sindacato - le politiche
messe in campo che non solo non tengono conto di quanto emerge
ma che addirittura chiedono di lavorare di più e in condizioni
sempre meno stabili e sicure, senza un idea programmatica e
strutturale, Continuare a fare fuoco con la stessa legna che
parla addirittura di nuovi contenitori , senza i contenuti e che
non investe in una professione importante quanto fondamentale
per riformare e riorganizzare il sistema, ma che invece continua
a svilire e a non valorizzare"
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