È legata ai 700 milioni euro
dichiarati al fisco nell'ottobre del 2023 dopo una serie di
accertamenti della guardia di finanza la nuova ipotesi di truffa
ai danni dello Stato contestata dalla procura di Torino
nell'ambito dell'inchiesta che ruota intorno all'eredità di
Gianni Agnelli. Ieri si è appreso che all'elenco degli indagati
si sono aggiunti i nomi di Lapo e Ginevra a quelli del fratello
John Elkann, presidente di Stellantis e amministratore delegato
di Exor. Le Fiamme gialle avevano individuato la somma durante
un'attività anti riciclaggio; John Elkann li presentò, nella
forma di 'dichiarazioni integrative' per gli anni di imposta
2019-21, come redditi maturati all'estero. Ora la tesi dei pm è
che il denaro proviene dal patrimonio di Marella Caracciolo,
moglie di Gianni Agnelli e nonna di John, Lapo e Ginevra Elkann,
su cui non sarebbe stata pagata la tassa di successione in
Italia: da qui l'ipotesi di truffa. La quantificazione della
somma che sarebbe stata evasa, però, non è stata effettuata.
I giudici del tribunale del riesame, come si ricava dal
dispositivo, avevano permesso alla procura di trattenere, fra
tutti i documenti sequestrati l'8 febbraio, quelli relativi alla
successione di Marella Caracciolo (morta nel febbraio del 2019)
di cui si occupò il commercialista di famiglia, Gianluca
Ferrero, anch'egli iscritto nel registro degli indagati. Fra le
carte c'è una busta dedicata a Chalet Icy, nella località del
cantone di Berna, in Svizzera, dove Marella conservava -
fittiziamente secondo gli inquirenti - la residenza fiscale.
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