(di Amalia Angotti)
ANDREJA RESTEK, LA SOLITUDINE DELLA
VERITA'. IN VIAGGIO TRA LE OMBRE DELLE GUERRE (YOUCANPRINT, PP.
198, EURO 20)
"È un libro autobiografico che racconta la mia storia. Sono
nata in un luogo dove era vietato sognare. Incontro spesso nelle
scuole ragazzi e ragazze che hanno una vita difficile e non
riescono a immaginare il futuro. Ho trovato il coraggio di
denudarmi per cercare di dare ai giovani una speranza". Andreja
Restek, giornalista fotoreporter, racconta così come è nato il
suo libro 'La solitudine della verità. In Viaggio tra le Ombre
delle Guerre". "Vorrei far capire ai ragazzi che,
indipendentemente da tutto, se sei fedele a te stesso puoi fare
grandi cose. Puoi essere ciò che vuoi, indipendentemente da dove
parti. Con rispetto, determinazione e impegno ogni obiettivo
diventa realizzabile", spiega Andreja che è di origine croata e
vive a Torino dove ha fondato Apr news, quotidiano online che si
occupa del terrorismo globale, di traffici illeciti e diritti
umani. La macchina fotografica è la sua arma per comunicare con
il mondo.
Il lavoro di corrispondente di guerra le ha lasciato
cicatrici che non se ne andranno più, incubi e fantasmi che la
tormentano. Andreja è una guerriera, soffre durante il suo
viaggio, vive come in un mare in tempesta, ma continua a
combattere, sorretta dalla passione. La scrittura diventa
un'ancora di salvezza che le permette di guardare oltre le
proprie esperienze personali e di cercare una connessione con
l'umanità per condividere la speranza che il mondo possa essere
migliorato grazie al contributo di ognuno per la libertà, la
democrazia e la pace.
Il libro è un viaggio personale e commovente, dall'infanzia
trascorsa in un piccolo paese dell'ex Jugoslavia, dove la realtà
spesso sembra priva di pietà, fino alla sua ascesa come
fotoreporter di guerra di fama internazionale. Nella seconda
parte c'è il racconto delle guerre in Ucraina, in Siria, ma ci
sono soprattutto le persone, donne, uomini, soldati, trafficanti
di organi e di armi, migranti e profughi. Andreja usa
l'escamotage di una compagna immaginaria, Emma, editor
silenzioso che l'aiuta a raccontare la sua storia, a trasformare
i pensieri in parole senza troppo dolore.
Il pensiero finale è un messaggio di speranza. "Quando
affrontiamo le sfide con compassione, trattiamo gli altri con
rispetto e agiamo con integrità, possiamo costruire un mondo
migliore per noi stessi e per gli altri".
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