Un sussidio - di dodici mesi, ma
rinnovabile - andrà alle famiglie piemontesi meno abbienti con
un figlio minore affetto da una patologia onco-ematologica
(nella maggioranza dei casi leucemie e linfomi, per inquadrare
il problema) in carico ai servizi piemontesi che fanno
riferimento alla rete interregionale di oncologia e
oncoematologia pediatrica Piemonte-Valle D'Aosta. "La Regione,
con questo importantissimo provvedimento - ha spiegato
l'assessora regionale alla Famiglia, con delega ai minori Chiara
Caucino - conferma la sua vocazione a non lasciare indietro
nessuno, in particolare chi deve affrontare situazioni dal peso
morale ed economico nemmeno immaginabili per chi non ne è
coinvolto".
La giunta regionale, su proposta di Caucino, ha infatti
approvato i criteri per un progetto sperimentale: si tratta di
un sostegno, attraverso il riconoscimento di un contributo
economico di mille euro al mese (o frazioni, in caso di un
periodo comunque non inferiore a dieci giorni) che potranno
essere spesi per esigenze di tipo abitativo, di trasporto, di
organizzazione familiare ed a supporto ai bisogni educativi e
psicologici dei minori facenti parte del nucleo familiare
stesso. Per l'attuazione del provvedimento sono stati stanziati
300mila euro per quest'anno, che potranno essere rinnovati per
il 2015.
Per poterne beneficiare occorre essere in possesso dei
seguenti requisiti: valutazione dei bisogni a cura del servizio
sociale dell'Oirm, in raccordo con i servizi sociali
territoriali, nel caso di nuclei già conosciuti dai servizi
stessi oltre a essere residenti in Piemonte e avere in famiglia
un minore affetto da patologie onco-ematologiche preso in carico
dal centro di riferimento. L'Isee massimo per poter ottenere il
sussidio è di 50mila euro l'anno. Il sostegno viene erogato per
tutta la durata del trattamento ad elevata intensità per un
periodo massimo di 12 mesi, ed è riattivabile con le medesime
modalità in caso di necessità.
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