"Il Politecnico di Torino ha voglia
di confrontarsi. E' un momento estremamente costruttivo, sono
felice perché è partito un percorso. Il Senato accademico
definirà i tempi e i modi per dibattere in modo ampio e
articolato questi temi, per maturare la propria posizione e
arrivare a una sintesi. La seduta sarà all'inizio di maggio".
Così il rettore del Politecnico di Torino, Stefano Corgnati,
dopo il il sit-in davanti all'ateneo contro il bando di
cooperazione tra Italia e Israele.
"Il fatto che inizi un dialogo tra le varie anime di questo
ateneo per raccogliere tutte le sensibilità e opinioni è
fondamentale. C'è una grande voglia di confrontarsi, che nel
periodo post Covid era rimasta congelata. Vogliamo ritrovare la
gioia del dibattito, di ascoltare le diverse opinioni e poi
cercare di trovare una sintesi. La nostra terza missione è
proprio quella di coinvolgere la comunità nelle decisioni" ha
detto il rettore. "Queste espressioni danno voce a una
sensibilità di cui dobbiamo tenere conto e vanno poi
contemperate con tutte le altre sensibilità", ha aggiunto
Corgnati che sulle voci di uno sciopero dell'ateneo ha precisato
di non avere avuto "segnalazioni di disfunzioni sulla parte
didattica e neppure su quella amministrativa".
Corgnati ha anche spiegato che il Politecnico di Torino non
ha nessun contratto commerciale con Israele: "Abbiamo in atto
cinque bandi competitivi europei di cui le università israeliane
sono partner. Di uno solo siamo coordinatori e tratta il tema
della depurazione delle acque".
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