La spesa delle famiglie torinesi è
tornata a crescere e per la prima volta negli ultimi dieci: il
valore, di fine 2023, ha raggiunto i 2597 euro. Rispetto
all'anno precedente, la crescita registrata è stata di 43 euro,
attorno all'1.7%. Tra i settori in miglioramento, dopo lo stop
dell'anno precedente, ritroviamo quello alimentare con un 16%
del totale: le famiglie spendono perlopiù per dolci, pesce e
frutta, mentre sono in calo bevande, soprattutto alcoliche, cibo
take away e asporto.
L'indagine realizzata dalla Camera di commercio di Torino ha
preso in considerazione 240 famiglie del capoluogo piemontese.
In totale le spese non alimentari rappresentano l'84% degli
acquisti totali dei nuclei familiari con una cifra registrata di
2178 euro. I dati raccolti registrano un aumento, oltre che
nelle spese dell'abitazione, componente principale, anche nelle
utenze, pari a 232 euro mensili, e nei trasporti. Anche le spese
meno indispensabili come i pasti fuori casa e i viaggi, entrambe
in aumento di 7 euro rispetto al 2022, sono praticamente tornati
ai livelli pre Covid. Leggero aumento anche nella vendita di
abbigliamento e calzature. Si spende meno in servizi essenziali
legati alla salute come medicinali, ticket, occhiali e protesi
(11 euro in meno), mentre crescono gli importi destinati a
visite mediche specialistiche ed analisi mediche private (+6
euro)
"Preoccupa invece la ridotta percentuale di famiglie che
riescono a risparmiare parte del reddito, passate dal 25% del
2019 al 16,7% del 2023", spiega Dario Gallina, presidente della
Camera di commercio di Torino. Tra queste le categorie con
maggiori difficoltà sono le famiglie con figli e i genitori
monoparentali: sei coppie con bambini su dieci oggi si collocano
in una fascia di difficoltà.
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