Allevatori di Confagricoltura
di Piemonte, Emilia Romagna e Lombardia, veterinari,
istituzioni, presidenti delle Atc si sono confrontati, ad
Alessandria, sul problema della Peste Suina Africana.
All'incontro ha partecipato anche il commissario straordinario
di governo, Vincenzo Caputo.
"Se la malattia ha continuato a diffondersi, significa che
qualcosa, fino ad oggi, non ha funzionato. Dobbiamo cercare di
cambiare passo e collaborare tutti per salvare l'allevamento dei
suini e la trasformazione", ha detto Paola Sacco, presidente
Confagricoltura Alessandria, rivolgendosi anche a Caputo. "Siamo
ormai all'esasperazione - ha aggiunto Rudy Milani,
rappresentante nazionale della filiera suinicola - La
preoccupazione di veder chiudere l'attività di una vita, ormai,
è accompagnata dalla rabbia".
La superficie interessata dall'epidemia - come si precisa in
un comunicato - è aumentata di almeno 4 volte rispetto all'area
inizialmente identificata, raggiungendo Parma, cuore della
filiera di produzione e trasformazione delle carni suine.
Diversi Paesi extra UE (Cina, Giappone, Taiwan, Cuba, Messico,
Thailandia, Uruguay), già dal gennaio 2022, hanno bloccato in
toto le importazioni; Brasile, Argentina, Perù, Serbia in parte.
"Il rischio oggi - evidenzia Enrico Allasia (Confagricoltura
Piemonte) - è che altre realtà internazionali blocchino il
mercato italiano. Torniamo a chiedere interventi decisivi,
operatività concreta, la creazione di distretti suinicoli, con
aree di vuoto sanitario superiori ai 15 chilometri, e
l'applicazione fedele del Decreto di settembre 2023". Un appello
anche alle Regioni, affinché si facciano parte attiva "erogando
ristori, necessari per aumentare la biosicurezza delle aziende e
tutelare le economie locali".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA