Saranno 25 le opere esposte dal 5
maggio al 23 giugno presso lo Studio Museo Felice Casorati a
Pavarolo (Torino) realizzate da Beldy (Mabel Hardy Maugham) e
selezionate dall'Archivio Casorati in collaborazione con la
storica e critica d'arte Ivana Mulatero, direttrice del Museo
Civico Luigi Mallé di Dronero (Cuneo), e la storica dell'arte
Rosalind McKever, curatrice dei dipinti e dei disegni del
Victorian and Albert Museum di Londra, i cui testi critici sono
inclusi nel catalogo stampato dalla Prinp editore.
Beldy è un'artista inglese, madre di Daphne Maugham
Casorati, che proprio su consiglio di Felice - presso il cui
studio torinese Daphne giunse nel 1925 attratta dal ritratto che
il pittore fece alla sorella Cynthia (ballerina di Alexander
Sakharoff e poi a Torino con Bella Hutter) - cominciò ad
incorniciare i suoi lavori e ad esporli in spazi pubblici e
privati. Le sue opere sono realizzate utilizzando frammenti e
varietà di tessuti con consistenza variabile, che spaziano dal
velluto stirato ai sottili ritagli di crêpe de Chine. Le
pregiate stoffe utilizzate per i patchwork venivano regalate
all'artista dall'amica e stilista Elsa Schiaparelli, una delle
'première dame' della moda internazionale degli anni '30, che
con Coco Chanel viene considerata una delle più influenti figure
della moda nel periodo fra le due guerre.
Questi materiali vengono impiegati per creare paesaggi, nature
morte e scene di vita quotidiana, offrendo una nuova
interpretazione del fare pittura. Le sue opere sembrano quasi
acquerelli, vividi e trasparenti, grazie alla naturalezza del
"tremolio di un pennello leggero", definizione coniata da Jean
Cassou nel 1936.
Beldy espose i suoi lavori tra l'Europa e gli Stati Uniti e
oggi sue opere sono presenti in diversi musei come il Victoria
and Albert Museum di Londra , al Jeu de Paume di Parigi e City
Art Museum a Manchester.
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