I dipendenti della Centrale
del Latte di Alessandria-Asti, che ha annunciato l'interruzione
dell'attività, "pagano oggi il prezzo più alto di un percorso
che sfocia nella situazione più grave, non per loro
responsabilità. Il marchio rischia di sparire". Così Raffaele
Benedetto, segretario provinciale Flai Cgil. "Chiediamo un atto
di responsabilità ai soci per non far morire una delle poche
aziende agro-alimentari presenti sul nostro territorio a partire
dal 1931. E i posti di lavoro, compreso l'indotto, che oggi
vivono di questo latte". I dipendenti dell'azienda sono 48.
Domani presidio davanti alla Centrale in viale Massobrio e
via Pisacane; venerdì una delegazione di lavoratori sarà a Parma
alla fiera Cibus. "Oggi abbiamo deciso che non fermeremo la
produzione perché fino a quando ci sarà data la possibilità di
produrre il latte fresco e la panna, lo faremo con senso di
responsabilità. Noi non vogliamo piangere sul 'latte versato'".
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