Gli eventi meteorologici estremi
come incendi, inondazioni e siccità sono diventati l'incognita
principale per le 3.600 industrie agroalimentari e delle bevande
del Piemonte che occupano 38.000 addetti. Per fornire un quadro
degli strumenti politici e finanziari a supporto di questa
filiera Confindustria Piemonte e Confindustria Cuneo in
collaborazione con Intesa Sanpaolo, hanno organizzato il
convegno 'Il settore agroalimentare e la sfida climatica' nella
sede associativa del capoluogo della Granda.
"L'agroalimentare piemontese è pronto ad affrontare la sfida
climatica, grazie alla qualità dei suoi prodotti riconosciuta a
livello globale anche grazie all'impegno diretto nella
sostenibilità di processi e filiere. Uno stato di salute ottimo
confermato anche dai dati forniti dalle nostre imprese per
l'indagine congiunturale relativa a questo trimestre: nel
settore alimentare emerge infatti chiaramente l'intenzione di
aumentare investimenti e occupazione, produzione ed export
grazie a ordini a medio lungo termine in forte aumento. A
preoccupare le imprese, oltre alla sfida climatica, anche
l'aumento dei costi delle materie prime e della logistica, che
impatto la redditività e si uniscono ad uno scenario
internazionale particolarmente complesso. Sono temi che le
istituzioni conoscono, c'è una larga condivisione, saranno
massimi impegno e collaborazione" spiega Marco Brugo Ceriotti,
da pochi giorni presidente della Commissione Agrindustria di
Confindustria Piemonte, che rappresenta 366 imprese, di cui 168
nel cuneese, per un totale di oltre 20mila addetti, di cui la
metà nella Granda.
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