"Ennesima vittima di quella che
ormai sembra essere la moda del momento: comprare o adottare un
cane molosso o molossoide senza avere le necessarie competenze
per gestire questi tipi di cane". È quanto osserva
l'Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), dopo
che ieri nel Vercellese un bambino di cinque mesi è morto dopo
essere stato attaccato da un pitbull.
L'Oipa "torna a chiedere al legislatore nazionale - scrive
l'associazione in una nota - di regolamentare con urgenza la
detenzione di determinate razze o simil-razze. Allo stesso
tempo, osserva che chi cede o vende incautamente 'cani da presa'
è moralmente responsabile di questi gravi fatti. Molto spesso,
questi animali provengono da cucciolate casalinghe, quando non
da traffici illeciti", citando casi di recenti attacchi da parte
di pitbull, amstaff e american bully.
L'Oipa sottolinea che "certi cani troppo spesso vengono
scelti anche da persone non in grado di gestirli correttamente.
A livello locale, alcuni Comuni, come quello di Milano, hanno
regolamentato la materia, ma occorrerebbe una norma nazionale
per imporre a tutti i Comuni di regolamentare il tema".
L'Oipa chiarisce come "anzitutto non esista un elenco di cani
ritenuti pericolosi. Nel 2006 il ministero della Salute ha
emesso un'ordinanza riguardante la 'tutela dell'incolumità
pubblica dall'aggressione dei cani', nella quale era prevista
una lista di razze canine ritenute pericolose. Successive
ordinanze hanno poi abolito questo elenco a causa della relativa
incertezza e, soprattutto, della discriminazione delle razze".
"Attualmente la pericolosità di un cane viene determinata a
seconda di fatti specifici - spiega l'avvocata Claudia Taccani,
responsabile dell'ufficio legale dell'Oipa -. In caso
morsicatura o zuffa tra cani infatti il cane e il suo
proprietario vengono segnalati al servizio veterinario Asl, che
tiene un registro dei cani dichiarati aggressivi, e sono
obbligati a seguire un corso formativo".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA