"Quasi tutte le certezze sono
venute meno, a partire da quelle geografiche, Ci sono fenomeni
climatici e geopolitici, l'economia che non gira più come prima.
E' un gioco nuovo, più tempestoso e difficile da governare. Non
ci sono oggi punti cardinali ai quali aggrapparsi per
orientarsi, dobbiamo crearceli noi". L'economista Mario Deaglio
riassume così quanto emerge dal terzo Rapporto sul mondo
postglobale che il Centro Einaudi ha realizzato con il supporto
di Intesa Sanpaolo. Il titolo dello studio 'Il mondo ha perso
la bussola' - presentato all'Auditorium di Intesa Sanpaolo,
nell'ambito del Festival Internazionale dell'Economia - è stato
scelto proprio per dare l'idea del disorientamento che prevale
nel mondo.
"Il quadro a breve periodo è pieno di incertezze, bisogna
vedere cosa accadrà in un periodo più lungo. Ci sono nodi molto
aggrovigliati che dobbiamo cercare di sciogliere per potere
andare avanti" ha sottolineato Deaglio.
"Dobbiamo cercare di trovare una bussola nonostante i
dubbi, i cambiamenti in atto, messi in evidenza molto bene dal
Rapporto di Deaglio. Pensando all'Europa dobbiamo fare in modo
che venga ridotto il gap tecnologico non solo verso gli Usa ma
anche rispetto alla Cina, Il sistema bancario è pronto ad
accompagnare le imprese italiane in questo percorso, in
particolare le piccole e le medie imprese che rappresentano
l'ossatura del nostro sistema produttivo" spiega Gregorio De
Felice, capo economista di Intesa Sanpaolo. "L'Europa deve
cambiare marcia, deve decidersi a ragionare in modo comune sulla
Difesa, sulle tecnologie, sui grandi temi dell'invecchiamento
della popolazione e sulla transizione verde. Per farlo servono
risorse rilevanti. L'esempio di Next Generation Eu dovrebbe
essere proseguito con debito comune affidando agli Stati membri
la realizzazione di progetti in un quadro comune. Dobbiamo
fidarci di di più di noi stessi, ogni Stato membro deve fidarsi
dell'altro", ha aggiunto De Felice.
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