Il caro-vita è costato, in media,
3.800 euro alle famiglie piemontesi nel biennio 2022-2023. E'
quanto emerge da un'analisi dell'avvocato Patrizia Polliotto,
presidente del comitato regionale del Piemonte dell'Unione
Nazionale Consumatori.
"Tra le voci che maggiormente hanno impattato sulle tasche -
spiega il legale - i beni alimentari, specie quelli a lunga
conservazione quali olio di oliva (41,8%), riso (+43%), zucchero
(+60%), latte (+35%). E con loro le bollette di luce e gas
(+95%), i trasporti dai mezzi pubblici (+4%) agli aerei con un
+103% per i voli internazionali e + 61% per le tratte nazionali,
i ristoranti (+13%), hotel e strutture turistiche in genere
(+22%)".
Tutti fattori che, per Patrizia Polliotto, hanno determinato
"un calo del potere d'acquisto come non accadeva da oltre
vent'anni. Tra chi ne ha fatto le spese soprattutto piccoli
esercenti e dettaglianti costretti a una battaglia impari con le
offerte al ribasso della grande distribuzione, fatto alla base
di una chiusura diffusa con conseguente diminuzione dei servizi
nei quartieri per via del maggior numero di saracinesche
abbassate con conseguente perdita di occupazione e minor
presidio lungo le vie cittadine".
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