La transizione digitale ed
ecologica è "un traguardo distante per l'85% delle pmi
piemontesi". Lo sostiene uno studio
dell'Osservatorio Economico della Federazione Piccole e Medie
Imprese, condotto dal presidente Luca Pantanella.
"Gli obiettivi dell'agenda 2030 in termini di automazione dei
processi ed ecosostenibilità risultano ancora impraticabili per
l'85% dei piccoli imprenditori in regione. La crisi di liquidità
seguita a una fase di stagnazione di mercato post pandemica -
prosegue l'analisi di Pantanella - porta le aziende a ridefinire
priorità e urgenze nella gestione quotidiana del business, fra
cui la rinegoziazione di accordi fra banche e fornitori per un
maggiore equilibrio nella vita operativa dell'impresa".
Secondo il presidente dell'Osservatorio economico di Fmpi,
inoltre, "i mutamenti post Covid su rating e parametri di merito
creditizio hanno reso più arduo il ricorso a bandi pubblici di
finanza agevolata preposti allo scopo, che prevedono stringenti
condizioni di solidità e stabilità dell'azienda molto più idonee
a grandi produttori che a piccole realtà con massimo 15
dipendenti l'una, per ovvie ragioni di volumi e risorse
strutturate in forma più semplice e impossibilitate ad avere un
management specificamente profilato. È un po' come proporre un
seggiolone a chi è affetto da nanismo".
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