Due siti produttivi, uno
destinato allo stoccaggio di materiale lapideo e l'altro al
recupero di rifiuti, sono stati posti sotto sequestro dai
militari del nucleo investigativo dei carabinieri forestali del
Verbano-Cusio-Ossola, in esecuzione a un provvedimento di
sequestro preventivo disposto dal gip del tribunale di Verbania
Mauro D'Urso.
Le indagini, coordinate dal pm Sveva De Liguoro, sono durate
circa nove mesi. Le aziende coinvolte sono 29: una è la Petagine
Antonio srl, proprietaria dei due siti (uno a Gravellona Toce e
uno a Verbania) che complessivamente occupano circa quattro
ettari di superficie. All'azienda vengono contestati i reati di
gestione di discarica non autorizzata di rifiuti pericolosi e
non pericolosi, violazione delle prescrizioni alla gestione di
impianto di recupero rifiuti, realizzazione di impianto
producente emissioni in atmosfera in assenza di autorizzazione,
frode in commercio ed abuso edilizio/paesaggistico.
Le altre 28 si occupavano materialmente di portare i rifiuti
negli impianti: in alcuni casi ne conferivano di non
ammissibili, in altri erano del tutto prive di autorizzazione
per il trasporto dei rifiuti. Ai loro rappresentanti legali
viene contestato il reato di gestione illecita di rifiuti. Non
risultano invece coinvolte aziende produttrici dei rifiuti.
Complessivamente, per la mancata redazione dei documenti di
tracciabilità dei rifiuti, sono state inflitte multe per circa
230mila euro.
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