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Tela del 'Martirio di San Giacomo' restaurata usando i batteri

Tela del 'Martirio di San Giacomo' restaurata usando i batteri

Opera del 1730 di Tarquinio Grassi nella chiesa di Soriso

TORINO, 14 giugno 2024, 20:18

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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La parrocchia di Soriso in provincia di Novara recupera una tela di Tarquinio Grassi del 1730, 'Il martirio di San Gicomo', con una nuova tecnica sperimentale basata sull'uso di batteri.
    Seguendo le esigenze dei restauratori, i ricercatori possono scegliere uno o più batteri che hanno caratteristiche utili, rivitalizzarli e coltivarli in numero sufficiente per trattare l'opera. In base alla natura del deposito da rimuovere, i microbiologi selezionano i batteri in grado di 'mangiare' quel deposito e preparano impacchi di cellule microbiche che il restauratore applica sulla superficie da restaurare. La tecnica, sottolineano gli esperti, è rispettosa del materiale originario, innocua per gli operatori, e non inquina.
    L'intervento, che costerà poco più di 50mila euro, si è reso necessario perché nel 2005 per proteggere l'opera dai lavori di restauro della volta soprastante vi venne applicata una velina, da allora mai più rimossa. A causa dell'invecchiamento dei materiali, la rimozione della velina con le tecniche tradizionali è diventata inattuabile senza compromettere il dipinto.
    L'idea dell'intervento biologico è arrivata da Emanuela Ozino Caligaris, della Soprintendenza Archeologia, belle Arti e paesaggio di Biella, Vercelli, Novara e Vco, che ha all'attivo collaborazioni con l'Enea. Sarà infatti Chiara Alisi dell'Istituto Specializzato Enea-Roma, in collaborazione con la restauratrice Tiziana Carbonati, a eseguire i test per individuare il microrganismo più efficace. L'Enea fornirà poi gli impacchi di cellule microbiche.
    L'intervento è realizzato con il sostegno di Fondazione Comunità Novarese e Fondazione Crt.
   

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