Nel 2023 il mercato immobiliare
torinese, seguendo una tendenza nazionale, ha registrato un calo
delle compravendite, -7,8% in città per un totale di 14.883
compravendite e -11,3% nel resto della provincia, dato
quest'ultimo giustificato anche da una normalizzazione dopo un
aumento anomalo di vendite fuori città nel 2021 a causa
dell'effetto Covid. Tengono meglio, invece, compravendite e
locazioni commerciali. È quanto emerge dal borsino immobiliare
Torino e provincia presentato oggi all'Ascom da Fimaa, che
conferma anche per il primo trimestre 2024 la tendenza dell'anno
precedente.
I motivi - spiega il presidente Fimaa Torino - Franco
Dall'Aglio, sono principalmente "l'inflazione e l'aumento dei
tassi di mutuo. Sicuramente l'inflazione sotto controllo e il
taglio dei tassi che opererà la Bce permetteranno a molto di
rientrare nel circuito dell'acquisto immobiliare ma allo stato
attuale pensiamo che ciò non sarà visibile prima del 2025".
Fra le varie aree, quelle che hanno registrato un calo
maggiore sono la cintura ovest (-16,7%) la zona collinare
(-15,3%) e la cintura sud (-14%), in controtendenza l'eporediese
con un aumento del 4,5% delle transazioni e l'area sciistica con
un +2,7%. Uffici e negozi hanno segnato a Torino un aumento
rispettivamente del 4,7% e 4,3%, mentre in provincia c'è stata
maggiore dinamicità del mercato con aumento del 19,4% e 13,2%.
Per gli appartamenti le transazioni hanno riguardato
principalmente superfici fra i 50 e gli 85 mq e tra gli 85 e i
115 mq.
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