Nel decimo anniversario della
morte, il cantautore astigiano Danilo Amerio ricorda il
concittadino Giorgio Faletti. "E' stato arte fatta persona. Un
genio poliedrico volato via troppo presto. E' stato il mio
migliore amico. Un fratello con cui condividere giorni di vita,
musica, cultura, comicità e letteratura. Amava cantare, era la
sua passione. Sembra ieri quando trent'anni fa, a Sanremo 1994,
eravamo entrambi in gara: io con 'Quelli come Noi', terzo posto
fra le Nuove Proposte, lui invece fra i Big con 'Signor Tenente'
dedicata a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino classificatasi
seconda con tanto di Premio della Critica. Canzone che
realizzammo insieme, .- ricorda Amerio - essendo fra l'altro
anche il produttore del suo album 'Come un cartone animato' che
la contiene".
Ameri ricorda che lui e Faletti si ritrovarono concorrenti al
Festival di Sanremo anche nel 1995, "ambedue fra i Campioni, lui
con 'L'assurdo mestiere', io con 'Bisogno d'amore'. Giorgio era
un instancabile. Curioso per natura, eclettico per definizione.
Un vulcano. Ogni volta aveva sempre idee nuove da propormi. E
finiva puntualmente col dire: "Danilo, per fare tutto quello che
abbiamo in mente ci vorrebbero tre vite". Una figura
straordinaria per capacità e umiltà nella storia della cultura
italiana contemporanea", conclude Danilo Amerio.
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