Correggere i capi d'imputazione
per l'inchiesta sul Mottarone, l'incidente della funivia che il
23 maggio del 2021 ha causato la morte di quattordici persone:
la richiesta è venuta da Andrea Da Prato, avvocato che col
collega Salvatore Perino difende l'ex direttore di esercizio
dell'impianto, Enrico Perocchio. Ha parlato in aula a Verbania
in una sessione dell'udienza preliminare in cui sono
protagoniste le difese.
"Qui il tema che si aprirebbe sarebbe molto complesso, perché
come sapete le qualificazioni sono molte, diverse - ha spiegato
a margine della sessione -. Sono in ambito di delitti dolosi e
anche in ambito di reati colposi. Quelli dolosi riguardano il
tema dei ceppi del sistema frenante, quelli colposi riguardano
invece il tema dei controlli, cioè della rottura della fune. Ma
sostanzialmente essendo così variegata la natura e la
contestazione di profili, noi abbiamo voluto sottolineare -
questo è il dato comune di tutte queste ipotesi - che non si
verte in ipotesi antinfortunistiche, cioè non si verte in
ipotesi di violazione di norme che sono deputate a preservare la
salute dei lavoratori. Ma sono state utilizzate delle norme che
riguardano la sicurezza del trasporto pubblico e sono state
piegate nella prospettiva di procura a ricavarne sostanzialmente
posizioni di garanzia e regole cautelari, che attengono invece
alla prevenzione infortunistica".
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