Il Museo Egizio riparte con un week
end da record dopo un mese di chiusura e conferma il suo ruolo
di volano dell'economia: è più che raddoppiato l'impatto
economico sul territorio della città metropolitana di Torino,
passato dai 187 milioni del 2017 a 412,6 milioni. Sono in
aumento i visitatori stranieri. Lo certifica l'analisi della
Fondazione Sant'Agata per l'Economia della Cultura.
"E' un dato che ha sorpreso anche noi considerando gli anni
del Covid. Siamo una parte attiva della comunità e siamo utili
alla nostra missione. Ogni euro investito per chi lavora per noi
ne genera almeno due" sottolinea la presidente Evelina
Christillin. "E' un cambio di passo iniziato dieci anni fa. Un
museo non è un luogo statico, non è solo la parte espositiva, ma
un organismo vivo, un ente di ricerca" aggiunge il direttore
Christian Greco.
La stima totale della spesa diretta attribuibile all'Egizio
è di 195,5 milioni di euro, cifra calcolata sommando le spese
dirette del Museo (in beni, servizi e stipendi) e le spese
dirette dei visitatori a cui vanno a sommarsi gli importi di
impatto indiretto e indotto (81 milioni nel 2017). L'indagine è
partita da una raccolta dati che si è svolta tra luglio e
ottobre 2023 e dall'analisi del bilancio 2022 del Museo.
I visitatori dell'Egizio - raddoppiati nel 2023 dai
567.688 del 2014 alla cifra record di 1 milione 61 mila - sono
in maggioranza donne tra i 35 e i 64 anni (57,6%). I giovani tra
i 18 e i 34 anni rappresentano il 15%. Il 61% sono turisti e,
tra questi, quasi il 20% sono stranieri (il 14% proveniente da
un altro paese europeo e il 5% da un paese extra Ue). Nel 2022
l'Egizio ha accolto il 22% del pubblico totale dei Musei
torinesi. Il 19% dei turisti ha dichiarato di essere a Torino
appositamente per visitare il Museo Egizio.
Greco ha ricordato che il bilancio di esercizio del 2023 si
è chiuso a oltre 17 milioni di euro e che i dipendenti sono
passati dai 13 del 2015 a 75.,
Riproduzione riservata © Copyright ANSA