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Donna scomparsa, ora Dna su reperti recuperati nell'auto

Donna scomparsa, ora Dna su reperti recuperati nell'auto

Domani Procura disporrà nuovo accertamento tecnico

TORINO, 17 luglio 2024, 10:46

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Potrebbero essere ricondotte a sangue alcune delle microtracce biologiche trovate nell'auto esaminata dai carabinieri del Ris nell'ambito del caso di Mara Favro, la 51enne della Valle di Susa di cui non si hanno notizie dalla notte fra il 7 e l'8 marzo. E' quanto si apprende da fonti informate che però invitano alla massima cautela: si tratta di una considerazione "presuntiva" (esiste la possibilità che si tratti di un cosiddetto 'falso positivo') e che in ogni caso non permette di arrivare a una qualche conclusione immediata.
    La vettura è la Fiat Punto di colore rosso su cui Mara sarebbe salita insieme a un collega alla fine del turno di servizio nella pizzeria di Chiomonte dove lavorava. Gli specialisti dell'Arma, su indicazione della procura, hanno cercato impronte digitali e tracce biologiche. Qualche macchia era presente nel baule dell'auto. La quantità di materiale è però molto scarsa. Inoltre l'automobile (di proprietà di un altra persona completamente estranea all'indagine) è usata e al momento dei rilevamenti non si presentava come molto pulita o ben tenuta.
    Il nuovo consulente tecnico individuato dalla procura dovrà estrapolare il Dna e verificare se si tratta di quello di Mara.
    I magistrati intendono interpellare Paolo Garofalo, biologo dell'Università di Bologna. La famiglia della donna - che è assistita dall'avvocato Roberto Saraniti - si è affidata a Francesco Pace, criminologo, dell'associazione Penelope.
    Le due persone iscritte nel registro degli indagati come 'atto dovuto' per permettere loro di seguire gli accertamenti sono l'ex collega di Mara, Cosimo Esposito, e il titolare della pizzeria, Vincenzo Milione. Il primo è assistito dall'avvocato Elena Piccatti, che ha nominato come consulente Carlo Robino, docente di medicina legale e genetica forense all'università di Torino. Il secondo è assistito dall'avvocato Francesco Crimi, che come consulente ha Nicola Caprioli.
   

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