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Vertice in Piemonte su Blue tongue, la Regione pensa ai vaccini

Vertice in Piemonte su Blue tongue, la Regione pensa ai vaccini

Assessore: "Mi attiverò subito col mio omologo della Sardegna"

TORINO, 06 settembre 2024, 18:55

Redazione ANSA

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Vertice oggi della Regione Piemonte sul problema della Blue tongue, l'epidemia virale della lingua blu. Detta anche febbre catarrale degli ovini, è trasmessa dalla zanzara Culicoide, colpisce i bovini senza effetti mortali, ma infligge i danni maggiori a ovini e caprini: un settore che in Piemonte conta circa 56.000 caprini e 105.000 ovini distribuiti complessivamente in 5.300 allevamenti.
    Il tavolo ha concordato le misure urgenti per contrastare nell'immediato la diffusione della malattia e ha concertato le azioni per una strategia vaccinale di periodo più esteso da attuarsi nei prossimi mesi. La Blue tongue è arrivata in Piemonte circa sei mesi fa dalla Francia, dove si stanno diffondendo nuovi ceppi virali che potrebbero interessare anche i nostri animali. L'Istituto Zooprofilattico piemontese li sta già analizzando per mettere a punto un vaccino efficace anche nel medio-lungo periodo sui nuovi ceppi. In Italia la regione con il maggior numero di capi ovi-caprini è la Sardegna, che per questo si è trovata per prima a contrastarla grazie a un'azione efficace dell'allora direttore dello Zooprofilattico Giovanni Filippini, ora direttore al ministero della Salute e commissario nazionale Psa.
    L'incontro in Piemonte è stato convocato dall'assessore al Commercio, agricoltura e cibo, caccia e pesca e parchi della Regione, Paolo Bongioanni. "Mi attiverò immediatamente con il mio omologo della Regione Sardegna - ha annunciato - chiedendogli un congruo numero di dosi di vaccino. Chiederò al ministero dell'Agricoltura un sostegno a 360 gradi, e a quello della Salute di fare regìa a livello nazionale, di interessarsi con la Francia per avere la disponibilità di almeno 20mila dosi e di introdurre l'obbligo di immunizzazione anche sul cosiddetto ceppo 3, che è quello che sta imponendosi e che non vogliamo arrivi in Italia". "Come assessorato alla Sanità - ha aggiunto il titolare piemontese della delega, Federico Riboldi - siamo disponibili a un contributo per la vaccinazione. Finora solo una Regione, a statuto speciale, ha utilizzato questa via, quindi è necessaria una valutazione dal punto di vista giuridico, che stiamo effettuando".
   

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