Dal punto di vista della criminalità
il distretto giudiziario del Piemonte, tra mafie, antagonisti e
No Tav "è un inferno'". Lo ha detto oggi il magistrato Francesco
Saluzzo, ex procuratore generale, alla cerimonia di insediamento
del suo successore, Lucia Musti. "Torino - ha affermato - è una
sede particolare. C'è una capacità di dialogo fra le
istituzioni, improntata all'essenzialità e alla concretezza, che
non si riscontra altrove. Si lavora insieme e si lavora bene. Ma
è un inferno. Dietro una facciata di perbenismo si nasconde un
mondo difficile". Oltre a citare l'antagonismo e la lotta No
Tav, che ha definito "un fenomeno unico", l'ex pg ha parlato
della "disponibilità dei piemontesi" a tessere rapporti "con la
criminalità organizzata: non solo cedono, ma cercano di farci
affari".
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