Cinque persone, di 20, 27, 33, 42
e 50 anni, tutte residenti nel comune di Oggebbio, sono state
denunciate dalla polizia provinciale del Verbano-Cusio-Ossola
che da mesi indaga su un gruppo di bracconieri operante sulle
alture del lago Maggiore con una frequenza definita "pressoché
giornaliera". Nei loro confronti sono contestati i reati, in
concorso, di associazione a delinquere finalizzata alla caccia
in periodo di divieto generale, di abbattimento di fauna
selvatica senza concessione, di utilizzo di mezzi vietati, di
mancata denuncia di armi e munizioni, di omessa custodia di armi
e di porto abusivo.
L'operazione, denominata 'Occhi nel buio' per la tipologia
delle videocamere in grado di funzionare anche nell'oscurità che
sono state usate per riprendere i bracconieri, è durata circa
sei mesi. Il blitz è scattato sabato scorso, quando gli agenti
hanno bloccato in località Dumera uno dei cinque individui che
poco prima aveva abbattuto un grosso cervo maschio adulto
coronato, dal peso di oltre 200 chili. "L'esemplare aveva un
valore biologico importantissimo, perché siamo alle porte della
stagione riproduttiva" ha spiegato il comandante Riccardo
Maccagno. Oltre al cervo, le azioni di bracconaggio hanno
riguardato caprioli e cinghiali, per un "numero considerevole"
di capi complessivamente abbattuti.
Le indagini proseguono per capire la destinazione delle carni
degli animali, di cui non sono state trovate carcasse.
"Ipotizziamo l'esistenza di un mercato illegale, eventualità che
deve mettere in guardia anche per i rischi sanitari legati a
selvaggina priva di controlli". Il solo esemplare di cervo
avrebbe potuto fruttare oltre 1500 euro per le carni, più alcune
migliaia di euro per il palco utilizzato come trofeo.
Nell'operazione sono stati sequestrati tre fucili, di cui una
doppietta calibro 12 e una carabina calibro 22.
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