La difesa di Emanuele Pozzolo ,il
parlamentare biellese indagato per sparo nella notte di
Capodanno nei locali della Pro loco di Rosazza, ha chiesto
l'oblazione - cioè la trasformazione da illecito penale in
illecito amministrativo - in relazione ai reati di accensioni ed
esplosioni pericolose ed omessa custodia di armi. Lo precisa la
procuratrice di Biella, Paola Francesca Ranieri, in una nota
diffusa in serata dopo l'udienza preliminare che si è tenuta nel
pomeriggio al Tribunale di Biella.
Nel corso dell'udienza "è stata domandata l'oblazione, con
relativa ammissione, in relazione ai reati di accensioni ed
esplosioni pericolose e omessa custodia di armi - si legge nella
nota -. Non sono stati domandati riti alternativi in relazione
alle ulteriori imputazioni (porto illegale di arma comune da
sparo e porto illegale di munizionamento ad espansione), per i
quali si è proceduto alla discussione della richiesta di rinvio
a giudizio. All'esito della discussione, su richiesta del gup,
il pubblico ministero ha proceduto alla modificazione del capo
5 di imputazione (porto illegale di munizionamento "ad
espansione"), eliminando il riferimento all'art. 7 della legge
n. 895/1967 (in quanto riferito solo alle armi comuni da sparo e
non anche al munizionamento), così mantenendo la più grave
qualificazione del solo art. 4 della legge n. 895/1967, già
contestato da quest'ufficio, con conseguente aggravamento della
cornice edittale di riferimento".
L'udienza è stata rinviata al 20 novembre sia per verificare
l'adempimento dell'oblazione, sia per concedere termine alla
difesa in virtù della parziale modifica del capo di imputazione.
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