Si è svolta questa mattina di
fronte al Centro di permanenza e rimpatrio di corso Brunelleschi
a Torino una manifestazione del Partito democratico per chiedere
che la struttura non venga riaperta. Il presidio nasce da un
ordine del giorno presentato in circoscrizione 3 da Luca Pidello
approvato a maggioranza e dall'atto analogo presentato in
consiglio regionale dal gruppo Pd per chiedere un'inversione di
rotta rispetto alla riapertura del centro destinato agli
stranieri irregolari o colpiti da provvedimento di espulsione
che è chiuso da un anno e mezzo.
"Il Partito democratico prende molto sul serio il bisogno di
sicurezza e protezione che esiste nella società. Per questo
proponiamo un cambiamento radicale rispetto alle politiche della
destra che vuole trattare il fenomeno come un'emergenza
permanente per massimizzare il consenso elettorale" dichiara il
segretario regionale Pd Domenico Rossi.
"Non c'è nulla di sicuro nei Cpr, ma solo tanta
disumanizzazione e il tentativo di esternalizzare, allontanare
un problema, come insegna anche il caso Albania" aggiunge Rossi.
Anche Nadia Conticelli, intervenuta al presidio, sostiene che
"la riapertura del Cpr è una forma di razzismo di stato che
riguarda tutte e tutti noi".
"Vogliamo che si affronti seriamente con le istituzioni locali,
le parti sociali e il terzo settore la possibilità di esplorare
un'alternativa al Cpr, che parli di accoglienza diffusa"
dichiara Francesca Troise (Pd), presidente della Circoscrizione
3.
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