Terzo calo consecutivo per la
produzione industriale in Piemonte, che nel terzo trimestre
presenta un segno negativo dello 0,5%. Il tessile-abbigliamento
e i mezzi di trasporto registrano i risultati peggiori, con un
calo rispettivamente del 5,6% e 4,4%, mentre si conferma la
tenuta dell'alimentare (+3,4%) e della chimica-plastica (+1,6%).
Emerge dall'indagine congiunturale sull'industria manifatturiera
realizzata da Unioncamere e dagli Uffici studi delle Camere di
commercio provinciali in collaborazione con Intesa Sanpaolo e
UniCredit.
"Da tre trimestri consecutivi assistiamo a una flessione
della produzione industriale. Questo andamento, sebbene
contenuto rispetto a precedenti periodi di incertezza, merita
un'attenta analisi e un monitoraggio costante. La nostra regione
sta cambiando pelle: dobbiamo tenerne conto nella programmazione
politica ed economica" commenta Gian Paolo Coscia, presidente di
Unioncamere Piemonte. "Nei primi tre trimestri del 2024 abbiamo
erogato, in Piemonte, 1.061,5 milioni di euro di nuovi
finanziamenti ai nostri clienti, dato in aumento rispetto ai
primi 9 mesi del '23, di cui 671,5 alle imprese, dato anch'esso
in crescita" aggiunge la regional manager Nord Ovest di
UniCredit, Paola Garibotti. "I dati evidenziano le sfide che il
tessuto industriale piemontese sta affrontando, ma anche le
opportunità per un cambiamento profondo e strutturale. Siamo
convinti che il Piemonte possa diventare un esempio virtuoso di
resilienza e innovazione. Nel 2024 abbiamo erogato oltre 2,2
miliardi di euro a imprese e famiglie della regione", sottolinea
Agostino Deiana, direttore commerciale Imprese Piemonte Nord,
Valle d'Aosta e Sardegna di Intesa Sanpaolo.
Un focus sulle infrastrutture mette in evidenza che per il
37% delle imprese manifatturiere intervistate la rete
complessiva del territorio in cui si inserisce l'azienda è
buona/ottima, per poco meno di un'impresa su due è sufficiente,
mentre il 15% la giudica molto carente/insufficiente.
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