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Bankitalia, l'automotive frena la crescita economica in Piemonte

Bankitalia, l'automotive frena la crescita economica in Piemonte

Sistema produttivo solido. Aggiudicate gare Pnrr per 3 miliardi

TORINO, 25 novembre 2024, 16:56

Redazione ANSA

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Dopo una prima metà del 2024 contraddistinta da una crescita dell'economia piemontese molto contenuta, con un aumento del prodotto interno lordo solo dello 0,4%, nel terzo trimestre dell'anno c'è stato un peggioramento.
    Colpa soprattutto del settore automotive che ha risentito del forte calo della domanda estera, in particolare di quella tedesca. Il sistema produttivo regionale resta comunque solido in termini di redditività, solvibilità e liquidità. A dirlo è l'ultima rilevazione congiunturale di Banca d'Italia Torino che fornisce una stima dell'evoluzione delle componenti di fondo dell'economia regionale sulla base è del suo indicatore Regio-coin.
    Regge il settore delle costruzioni nonostante i timori per la fine del Superbonus - ha spiegato Cristina Fabrizi, a capo della divisione Analisi e ricerca economica di Banca d'Italia Torino - grazie all'incremento dell'attività nei cantieri delle opere finanziate dal Pnrr, il cui stato di avanzamento supera la media del Paese con il 79% delle gare già aggiudicate ad agosto per un valore di circa 3 miliardi. I lavori conclusi sono il il 57%, meglio della media italiana. Nell'ambito dei servizi tiene il turismo, grazie all'arrivo degli stranieri, anche se il fatturato è in leggero calo.
    L'analisi di Banca d'Italia mette in evidenza un aumento del reddito disponibile delle famiglie che ha ripreso a salire in termini reali, dopo il lieve calo dello scorso anno, grazie anche al ritorno dell'inflazione su livelli molto contenuti. I consumi però ristagnano, risentendo anche della netta decelerazione degli acquisti di auto. L'andamento dei nuovi mutui alle famiglie è stato ancora negativo nella media del semestre, ma a partire dalla primavera ha mostrato lievi segnali di ripresa. Per quanto riguarda il lavoro, diminuisce il tasso di disoccupazione con 34.000 nuovi posti di lavoro (8.000 in meno del 2023), mentre è in forte aumento la cassa integrazione..
   

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