Dopo una prima metà del 2024
contraddistinta da una crescita dell'economia piemontese molto
contenuta, con un aumento del prodotto interno lordo solo dello
0,4%, nel terzo trimestre dell'anno c'è stato un peggioramento.
Colpa soprattutto del settore automotive che ha risentito del
forte calo della domanda estera, in particolare di quella
tedesca. Il sistema produttivo regionale resta comunque solido
in termini di redditività, solvibilità e liquidità. A dirlo è
l'ultima rilevazione congiunturale di Banca d'Italia Torino che
fornisce una stima dell'evoluzione delle componenti di fondo
dell'economia regionale sulla base è del suo indicatore
Regio-coin.
Regge il settore delle costruzioni nonostante i timori per
la fine del Superbonus - ha spiegato Cristina Fabrizi, a capo
della divisione Analisi e ricerca economica di Banca d'Italia
Torino - grazie all'incremento dell'attività nei cantieri delle
opere finanziate dal Pnrr, il cui stato di avanzamento supera la
media del Paese con il 79% delle gare già aggiudicate ad agosto
per un valore di circa 3 miliardi. I lavori conclusi sono il il
57%, meglio della media italiana. Nell'ambito dei servizi tiene
il turismo, grazie all'arrivo degli stranieri, anche se il
fatturato è in leggero calo.
L'analisi di Banca d'Italia mette in evidenza un aumento del
reddito disponibile delle famiglie che ha ripreso a salire in
termini reali, dopo il lieve calo dello scorso anno, grazie
anche al ritorno dell'inflazione su livelli molto contenuti. I
consumi però ristagnano, risentendo anche della netta
decelerazione degli acquisti di auto. L'andamento dei nuovi
mutui alle famiglie è stato ancora negativo nella media del
semestre, ma a partire dalla primavera ha mostrato lievi segnali
di ripresa. Per quanto riguarda il lavoro, diminuisce il tasso
di disoccupazione con 34.000 nuovi posti di lavoro (8.000 in
meno del 2023), mentre è in forte aumento la cassa
integrazione..
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