All'interno delle imprese Boomer e
GenX, contrariamente alle aspettative, abbracciano con
entusiasmo il cambiamento, mentre Zoomer e Millennial si
mostrano meno inclini alla flessibilità. Emerge dai dati
dell'Osservatorio SmartiveMap, società dedicata alla
trasformazione digitale, che ha coinvolto 28.000 persone. Zoomer
e Millennial tendono a considerare la tecnologia e le competenze
digitali come aspetti scontati della vita quotidiana, e
trascurano l'importanza delle dinamiche relazionali e del
confronto diretto.
Dall'Osservatorio risulta anche che le aziende più piccole
tendono a eccellere nelle competenze digitali, grazie alla loro
agilità, mentre le medie sono quelle più aperte al cambiamento.
Le grandi aziende devono affrontare sfide più complesse sia in
termini di competenze digitali sia di apertura al cambiamento,
richiedendo strategie più strutturate per colmare i gap e
favorire una cultura più adatta alle sfide correnti.
"L'Italia sta migliorando rispetto all'Osservatorio del
2022, ma siamo appena sopra la sufficienza rispetto allo
Smartive Index: su una scala da 0 a 100, un'organizzazione
diventa 'smartive' quando possiede uno Smartive Index medio
superiore a 80, e attualmente nel nostro Paese ci attestiamo a
61" spiega Francesca Montemagno, founder e ceo di Smartive. "La
sfida principale per lo sviluppo e la formazione manageriale -
prosegue - è quella di fornire le competenze digitali
necessarie, insieme alla flessibilità e alla mentalità
innovativa per navigare l'ecosistema che risulta
fisiologicamente in continua evoluzione".
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