Le valanghe e le piste da sci, che
modellano i paesaggi montani delle Alpi, sono entrambe fonti di
disturbo sulla fauna ornitica e sulla biodiversità. Il loro
impatto può differire in modo significativo. Un nuovo studio,
intitolato "Ski-pistes can compensate for the climate
change-driven loss of bird communities of avalanche tracks in
the Alps", pubblicato sulla rivista Ibis, analizza e discute la
relazione tra questi due tipi di habitat - uno naturale e
l'altro artificiale - e le comunità di uccelli che li abitano.
I risultati hanno rivelato che le valanghe supportano una
diversità di uccelli significativamente maggiore rispetto alle
piste da sci, che ospitano comunità meno abbondanti e meno
diversificate. I tracciati di valanga si distinguono per una
maggiore diversità vegetazionale, che fornisce un habitat ideale
per numerose specie. Al contrario, le piste da sci, pur
presentando aree con una copertura erbosa abbondante, offrono un
habitat più omogeneo e privo di quelle varietà vegetali che
favoriscono la presenza dell'avifauna.
Tuttavia, sebbene le piste da sci possano essere meno
favorevoli per le specie legate agli ambienti arbustivi, offrono
rifugio a diverse specie di uccelli alpini, come lo spioncello,
e di praterie di bassa quota, come lo stiaccino, specie
minacciate dall'avanzamento della vegetazione provocato dal
cambiamento climatico e dall'abbandono delle attività pastorali.
Guidato da Dayron Lopez, sotto la supervisione di Riccardo
Alba e di Dan Chamberlain del dipartimento di Scienze della Vita
e biologia dei sistemi dell'Università di Torino e con la
collaborazione di Domenico Rosselli, dell'ente di gestione delle
aree protette delle Alpi Cozie, lo studio ha confrontato la
diversità e l'abbondanza delle specie di uccelli in tracciati di
valanga e piste da sci nelle Alpi italiane durante la primavera
del 2021 e del 2022, andando a indagare un totale di 440 siti.
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