Il presidente della Regione
Piemonte l'aveva premesso "per prevenire qualunque possibile
polemica", ma il logo Vesta scelto per l'iniziativa di un
voucher alle famiglie per i servizi per l'infanzia varato
dall'assessorato alle Politiche Sociali guidato da Maurizio
Marrone (Fdi) ha acceso comunque le polemiche. Perché - sostiene
la capogruppo di Avs in Consiglio regionale, Alice Ravinale, "è
un logo da nostalgici del Ventennio fascista".
A far discutere è il simbolo che si ispira a Vesta: "era la
dea romana della famiglia e del focolare, - ha spiegato il
governatore del Piemonte - quella che ha in testa nell'immagine
del logo non è una fiamma, ma sono i capelli, che ricordano
appunto il focolare di cui la dea era custode. E quella che ha
sull'occhio non è una cicatrice ma una foglia di alloro".
La capogruppo di Avs chiede di rimuovere il logo: "Che questa
misura da campagna elettorale (il voucher, ndr) venga bollata
con un logo da nostalgici del Ventennio è una provocazione che
il Piemonte, medaglia d'oro al merito civile, non può tollerare
- scrive Alice Ravinale sui social -. Il disegno con la dea
stilizzata ricorda una fiamma, e il brano 'Fuoco di Vesta' era
l'inno della Gioventù Italiana del Littorio. Serve aggiungere
altro?".
Nel merito della misura, invece, "siamo in attesa - prosegue
Ravinale - di scoprire i criteri per l'assegnazione di queste
risorse", che ammontano complessivamente a 34 milioni di euro
tra il 2025 e il 2027, "c'è un dato di fondo per noi allarmante:
la Regione e il Governo continuano a non mettere in campo misure
strutturali - accusa -, a partire dall'accessibilità e dalla
diffusione degli asili nido, su cui il Governo sta cambiando le
regole".
Roberto Ravello, vicecapogruppo di FdI in Consiglio regionale
boccia come "semplicemente surreali", le polemiche della
sinistra sono semplicemente surreali. In un un'epoca di
glaciazione demografica è fondamentale dare dei segnali: le
istituzioni sono vicine a chi fa una scelta di vita coraggiosa.
La sinistra, invece, si dimostra lontana anni luce dalla realtà,
ostaggio di fantasmi e falsi mostri".
La Regione Piemonte - continua Ravello - "investe 40 milioni
di euro a sostegno delle famiglie e della natalità, è forse una
colpa? Poiché per noi non lo è e non lo sarà mai".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA