Un ateneo "autorevole, dalla
consolidata reputazione internazionale per l'eccellenza della
formazione e della ricerca, motore di innovazione per la società
e di sviluppo per il territorio". E' il Politecnico di Torino da
qui al 2030, secondo le traiettorie che si è dato per i prossimi
anni con l'approvazione del nuovo Piano Strategico
PoliTOintransition, approvato da Senato accademico e cda,
redatto partendo dalle tre grandi transizioni attuali, digitale,
ecologica e socio-culturale.
"Questo Piano Strategico - dice il rettore Stefano Corgnati -
è totalmente innovativo nella forma e nei contenuti, definisce
in modo chiaro la visione del Politecnico di Torino del futuro,
che nasce non solo dall'interpretazione dei bisogni della
propria comunità ma della società e dalla lettura dei suoi
cambiamenti. E' una bussola preziosa per orientare le nostre
azioni".
Tre i grandi obiettivi dell'ateneo: posizionarsi in modo
stabile tra le migliori università tecnologiche europee,
sviluppare l'identità dei suoi campus, con spazi nuovi e moderni
e infrastrutture di ricerca valorizzate e messe in rete,
aumentare l'azione di supporto a policy e decision makers e
aprirsi sempre più al dialogo con la società. Sempre con
attenzione all'internazionalizzazione, anche di docenti e
ricercatori, con modelli formativi rinnovati e la
sperimentazione delle lauree europee. Accanto a questo, il
'Poli' intende proseguire nella sua missione di essere motore di
competitività con concrete ricadute positive per l'ecosistema in
cui opera. Infine, sulle tematiche dell'uguaglianza di genere,
diversità, inclusione e benessere organizzativo, vuole svolgere
un'azione di integrazione e messa a sistema delle diverse
esperienze già avviate, potenziandole e valorizzandole.
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