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Henri Cartier-Bresson e l'Italia, da febbraio a Camera

Henri Cartier-Bresson e l'Italia, da febbraio a Camera

Dal 14 in 160 scatti uno straordinario spaccato del Paese

TORINO, 09 gennaio 2025, 17:47

Redazione ANSA

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Camera, il Centro Italiano per la Fotografia di Torino, ospiterà dal 14 febbraio una nuova mostra: Henri Cartier-Bresson e l'Italia. Organizzata in collaborazione con la Fondation Henri Cartier-Bresson, a cura di Clément Chéroux e Walter Guadagnini, è un percorso tra 160 scatti e materiale d'archivio da cui emerge uno straordinario spaccato del nostro paese. La rassegna sarà visitabile fino al 2 giugno, insieme a una esposizione curata a Barbara Bargaglio che ripercorre la carriera del fotografo torinese Riccardo Moncalvo.
    Henri Cartier-Bresson e l'Italia, accompagnata da un catalogo edito da Dario Cimorelli Editore, è una mostra scandita cronologicamente dai viaggi di Cartier-Bresson attraverso la penisola a partire dagli anni Trenta. Nel 1932 Cartier-Bresson visita infatti l'Italia per la prima volta, definendo alcune tematiche che caratterizzeranno tutta la sua produzione come la straordinaria gestione dello spazio dell'immagine, il rapporto tra realtà e finzione, la capacità di cogliere l'istante.
    Al suo ritorno in Italia dopo la seconda guerra mondiale in qualità di fotoreporter, realizza servizi per diverse testate internazionali che documentano non solo il disagio del contesto sociale meridionale, ma anche le straordinarie tradizioni e le novità introdotte dalla riforma agraria. Nello stesso periodo si sposta tra Roma, Napoli e Venezia, fotografando la vita quotidiana delle città e ritraendo gli intellettuali dell'epoca.
    Negli anni Settanta si focalizza poi sul rapporto tra uomo e macchina e sull'industrializzazione, in particolare del Sud: sono di quegli anni i servizi sullo stabilimento Olivetti di Pozzuoli e su quello dell'Alfa Romeo di Pomigliano d'Arco.
    Del torinese Moncalvo sono in mostra 60 stampe vintage, provenienti dall'Archivio Riccardo Moncalvo e da collezioni private, in bianco e nero e a colori, che ripercorrono quasi 60 anni di storia. L'esposizione e il relativo catalogo sono a cura di Barbara Bergaglio con testi della curatrice, di Walter Guadagnini e di Andrea Tinterri.
   

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