Il volo di un uccello in un tramonto
di primavera e la 'corsa' in musica al posto dei passi resi
complicatidalla malattia. Muove da queste due storie l'ultimo
lavoro discografico che chiude la pubblicazione di tutti gli
inediti di Ezio Bosso, voluta dai familiari del compositore e
pianista morto cinque anni fa. Il disco ''The Hidden Room - The
Last Pieces'', in uscita il 24 gennaio da Sony Classical e
Buxus Records con gli ultimi brani di musica da camera
registrati per la prima volta dopo la revisione accurata delle
partiture, vede impegnati quattro grandi solisti in due
formazioni: il pianista Francesco Libetta, ormai capofila
dell'eredità artistica del grande torinese; il violoncellista e
direttore d'orchestra Luigi Piovano, già collaboratore di Bosso
come primo violoncello dell'Accademia Nazionale di Santa
Cecilia; la violinista Grazia Raimondi e la giovane star del
violino Aylen Pritchin.
Tommaso Bosso, nipote del compositore, ha guidato il lavoro di
pubblicazione e registrazione dei pezzi che in questi cinque
anni ha prodotto tre album per un totale di dieci titoli. Un
contributo prezioso per scoprire l' Ezio Bosso compositore, che
amava lasciare le sue musiche aperte all' esecuzione di
formazioni diverse, pensate solo per l' immediatezza
dell'esecuzione dal vivo. Dopo le prime pubblicazioni
realizzate nel giro degli amici e collaboratori più stretti del
maestro, l' Associazione Ezio Bosso ha ampliato la cerchia a
musicisti italiani ed internazionali affidandosi negli ultimi
due anni al gusto e alla eleganza del pianista salentino
Francesco Libetta, - definito dal New York Times un ''poeta
aristocratico con il profilo e il portamento di un principe del
Rinascimento'' - che alla rilettura molto personale dei
capolavori del repertorio classico ha unito la sfida di
misurarsi come performer, trascrittore e in quest'ultimo album
anche direttore artistico del lascito artistico del compositore.
"Bosso concepisce la musica come un evento reale e unico e unico
per ogni esecuzione e per ogni ascoltatore - osserva Libetta -.
Le sue partiture non vogliono essere progetti astratti di
strutture sonore, ma annotazioni che si riferiscono a un fatto
sonoro concreto. Nelle sue partiture Bosso ha sempre lasciato
qualche cosa di aperto, su cui agiva in corso d'opera, concerto
dopo concerto, o durante le registrazioni. Questa musica deve
essere 'indossata' da chi la suona, e muoversi dei suoi gesti''.
I familiari di Bosso ricordano la genesi dell' album legata a
due storie: la prima del 2012 con quel tramonto primaverile e
quel volo di uccello da cui nacque "Following a Bird", qui
proposta nella sua versione originale per pianoforte e violino
con l'aggiunta dei due tempi nati con essa ma mai eseguiti
prima, che completano l'opera 'Unconditioned. La seconda storia
risale al 2013 quando i suoi 'passi' non furono più gli stessi e
dovette 'imparare a correre' con la musica. La composizione
"Three Drawings About Missed Steps" è dedicata ai Dervisci, i
discepoli delle confraternite filosofiche islamiche chiamati a
distaccarsi nel cammino di ascesi dalle passioni mondane per
raggiungere il cielo. Il brano è stato eseguito solo una volta
il 9 agosto 2014 nella rassegna Time in Jazz di Paolo Fresu, che
ha messo a disposizione la registrazione del concerto. ''Che
questo sia l'ultimo album di inediti? - osserva Tommaso Bosso -
Ad oggi sì, ma Ezio ci ha abituato a tutto. Non si sa mai che da
un cassetto salti fuori altro, perché come lui diceva e come
continueremo a ripetere tutti noi, 'Non è mai finita'''.
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