Contro la riforma della giustizia che introduce la separazione delle carriere fra giudici e pm si protesta anche a Torino.
La giunta piemontese dell'Anm
(Associazione nazionale magistrati) ha aderito alla delibera
nazionale con cui lo scorso 18 gennaio il Comitato direttivo
nazionale ha lanciato una serie di iniziative da prendere in
concomitanza con le cerimonie di inaugurazione dell'anno
giudiziario e ha convocato, con un messaggio diffuso dal
presidente Mario Bendoni, un ritrovo domattina davanti
all'ingresso del Palazzo di giustizia.
In base al programma, i partecipanti indosseranno la toga e
una coccarda tricolore, ed esporranno cartelli con frasi sul
valore della Costituzione.
L'Anm nazionale ha anche invitato i
magistrati a lasciare l'aula "in forma composta" nel momento in
cui interverrà il rappresentante del Ministero della giustizia.
Fra le criticità da risolvere a Torino in materia di
giustizia spiccano, accanto al malfunzionamento della
digitalizzazione, che è problema comune in tutta Italia, le
"ingenti carenze" di magistrati, personale e strumenti
informatici negli uffici dei giudici di pace, che hanno
"paralizzato di fatto" il servizio. È quanto si ricava da una
nota del Movimento Forense Torino diffusa alla vigilia
dell'inaugurazione dell'anno giudiziario. "Auspichiamo - si
legge - che tutti gli operatori del diritto, in quello spirito
di costante collaborazione e reciproca stima che caratterizza da
sempre il Foro di Torino, contribuiscano a raggiungere risultati
lontani da interessi economici e corporativi, con l'unico
obiettivo di restituire efficienza al sistema giudiziario e
garantire ai cittadini una giustizia equa e rapida nel rispetto
dei principi costituzionali".
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