Trentasette medaglie d'onore alla
memoria, concesse con decreto del presidente della Repubblica in
occasione del Giorno della memoria, sono state consegnate questa
mattina, durante una cerimonia che si è svolta nell'aula magna
della scuola ufficiali dell'Esercito, a Torino.
Il riconoscimento è stato ritirato da figli e nipoti di chi
dopo l'8 settembre 1943 vennero deportati e internati nei lager
nazisti, destinati al lavoro.
La maggior parte dei 37 ricordati oggi si erano rifiutati di continuare la guerra nell'esercito della Repubblica di Salò.
Alla cerimonia era presente il
prefetto, Donato Cafagna, l'assessore regionale Andrea Tronzano,
la vicesindaca Michela Favaro e il presidente della comunità
ebraica torinese Dario Disegni.
"Non ci sono dei reduci dei campi di concentramento in vita
che sono qui fra noi", ha spiegato Cafagna, aggiungendo che i
parenti di chi ha tanto sofferto nei campi di sterminio, non
riponessero queste medaglie in un cassetto, "perché queste
medaglie rappresentano il lascito più importante, il lascito più
grande, il lascito più prezioso, fatto di sofferenze, fatto di
resilienza, di capacità di resistere a tanto dolore, a tante
privazioni".
"Mettete queste medaglie al centro della vostra casa o
comunque in luoghi dai quali passate frequentemente in modo che
il ricordo sia sempre presente - ha aggiunto il prefetto rivolto
ai parenti -. Queste medaglie rappresentano drasticamente la
necessità di ricordare, di non dimenticare. Poi consegnate
queste medaglie a vostra volta a coloro che verranno dopo di
voi, alle nuove generazioni, come il testimone più prezioso
della vostra famiglia".
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