La seconda fase del
biomonitoraggio dei Pfas (sostanze perfluoroalchiliche e
polifluoroalchiliche, composti chimici pericolosi per l'uomo,
usati per rendere i tessuti resistenti ai grassi e all'acqua,
ndr) dei residenti nell'area circostante il polo chimico di
Spinetta Marengo, che dovrebbe iniziare ad aprile, e
"Scenarios", progetto finanziato dall'Ue con 19 partner da
unidici Paesi, sono stati presentati oggi nella sede
dell'Azienda ospedaliero-universitaria di Alessandria.
Il progetto, coordinato dall'Università del Piemonte
orientale, intende sviluppare nuove metodologie per la
caratterizzazione, il monitoraggio, la bonifica e la riduzione
dell'impatto ambientale dei Pfas.
Tra gli obiettivi principali ci sono l'identificazione e quantificazione nell'ambiente e nell'uomo, attraverso metodologie innovative che possano migliorare le conoscenze sulla pervasività e distribuzione dei Pfas.
In questa fase dimostrativa del progetto è previsto il
coinvolgimento di 300 partecipanti, suddivisi per età e genere,
selezionati casualmente in tre fasce territoriali. Ci sarà
l'analisi dei Pfas all'interno dei fluidi biologici e le tre
fasce saranno 100 residenti entro un raggio di 3 chilometri dal
polo chimico, altrettanti tra 3 e 6 chilometri, altrettanti
ancora oltre 6 chilometri, fino a comprendere l'intero
territorio comunale.
"Si tratta di due progetti complementari per amplificare
l'impegno della Regione Piemonte e degli enti pubblici sui Pfas,
sul monitoraggio della popolazione, sull'individuazione dei
pericoli e la loro eliminazione - sottolinea l'assessore
piemontese alla Sanità, Federico Riboldi -. Il nostro lavoro
sarà terminato quando si potrà conciliare in maniera piena la
produzione con la salute".
Due le fonti di finanziamento: per il biomonitoraggio la
Regione Piemonte ha messo a disposizione 2 milioni, poi c'è il
finanziamento europeo che consentirà, invece, "di andare -
precisa Riboldi - a individuare in maniera diversa non i
campioni sulla popolazione, ma la presenza di nuovi Pfas e il
loro impatto sull'ambiente. Serve avere una definizione certa di
quale sia l'impatto su popolazione e ambiente e quali siano le
azioni conseguenti da mettere in campo".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA