TORINO - Dalla firma del Trattato di amicizia e commercio che ha dato il via alle relazioni tra Italia e Giappone, e di cui quest'anno ricorre il 150esimo anniversario, "le relazioni tra i due Paesi si sono costantemente sviluppate, traendo alimento innanzitutto dagli scambi culturali e commerciali ed estendendosi successivamente a tutti i settori della collaborazione bilaterale". E' quanto sottolineato dal ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, in occasione dell'inaugurazione delle celebrazioni - nei mesi scorsi - del primo secolo e mezzo di relazioni tra il Bel Paese e il Sol Levante, di cui fa parte anche 'Italia, amore mio!'.
I dati economici confermano i buoni rapporti tra Giappone e l'Italia, che ha sempre avuto nei suoi confronti un attivo commerciale rafforzatosi negli ultimi anni.
Automobili, motocicli, motori e composti chimico-organici sono i principali prodotti esportati dal Giappone verso l'Italia, che spedisce verso Tokyo soprattutto medicinali, pelletteria, abbigliamento e composti chimico-organici, oltre a macchinari per l'industria e beni agro-alimentari. Per quanto riguarda quest'ultimo settore, occorre sottolineare che il Giappone è uno dei più grandi importatori di prodotti agroalimentari al mondo, poiché la produzione interna soddisfa solo il 40% del fabbisogno alimentare.
Secondo i dati di Federalimentare, nel 2013 il Giappone ha importato dall'Italia prodotti agroalimentari per un valore di
circa 700 milioni di euro, collocandosi al terzo posto come Paese extra-UE verso cui esportare. Dati che sono cresciuti negli anni successivi e che sono destinati ad aumentare ancora grazie alla recentissima rimozione da parte del Giappone del blocco delle importazioni di carni bovine che durava da 15 anni. Il divieto resisteva infatti dal 2001, quando era stato imposto in seguito all'epidemia di Bse, nota come 'Mucca Pazza'.
"Finalmente - ha commentato il ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, in occasione del via libera - le nostre carni potranno arrivare di nuovo in Giappone.
Un risultato raggiunto grazie al costante lavoro diplomatico che abbiamo portato avanti insieme al Ministero della Salute in
questi mesi, anche durante Expo, e finalizzato anche nell'ultimo G7 proprio in Giappone".
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