TOKYO - "L'Italia e il Giappone sono due Paesi con storie di sviluppo simili e con sorprendenti tratti in comune in merito all'estetica, all'apprezzamento delle capacità artigianali ed al gusto per tutto quanto sia elegante, bello e buono". A dirlo è Kuniko Fujinami Weeks, nominata di recente presidente della Camera di Commercio italiana a Tokyo. L'organizzazione, senza fini di lucro, è diventata un intermediario fondamentale della nostra imprenditoria in Giappone, dalla fornitura dei servizi ai privati, a quelli più tradizionali, come la ricerca di potenziali partner, gli studi di fattibilità di mercato, le consulenze all'importazione e la pianificazione di eventi. In occasione del 150esimo anniversario dei rapporti diplomatici tra il Bel Paese e i Sol Levante, il valore e l'importanza di tale ente, ponte tra le due culture e mediatore per lo sviluppo delle competenze, assume ancor più rilevanza.
"In generale siamo due popoli che si compensano tra genialità e flessibilità, quella italiana - dice Fujinami - e capacità di innovazione continua ed organizzazione, più consueta nel popolo giapponese. Sicuramente sono due nazioni che si attraggono a vicenda: l'Italia è probabilmente considerata in Giappone anche al di sopra della sua reale immagine domestica ed il Giappone, ormai, è decisamente un fenomeno culturale sempre più di massa in Europa ed in Italia".
Fujinami ritiene che per incrementare lo sviluppo dei rapporti culturali e commerciali l'Italia dovrebbe puntare sulla propria tradizione storica, da sempre documentata nel Paese del Sol Levante. "I Giapponesi spesso conoscono la storia, l'arte e la cultura italiana anche meglio degli italiani stessi, e quindi il vecchio concetto di usare la cultura come veicolo per promuovere non solo idee ma anche prodotti e servizi funziona sempre. Purtroppo altri paesi europei che hanno anche meno capacità portante della nostra ottengono migliori risultati, e questo in genere è perché in Italia si fa ancora fatica a presentarsi uniti come sistema paese.
"Una grande differenza, riteniamo in positivo - conclude Fujinami - potrebbe essere data dall'eventuale accordo tra Ue e Giappone per la liberalizzazione delle tariffe e l'abbattimento delle barriere non tariffarie".
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